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GLI EQUIPAGGIAMENTI

Gibernaggio

Ogni Softgunner ha una quantità di attrezzatura accessoria da portare addosso sul campo, anche per i semplici combat di poche ore: caricatori, pallini, mappe, radio, pronto soccorso, viveri e acqua, attrezzi vari, ricambi, batterie di scorta... senza contare ovviamente le chiavi dell'auto, il telefono, gli occhiali... il "gibernaggio" serve per riporre tutta questa attrezzatura in modo razionale e "usabile".

Va da sé che ciascuno di noi ha le proprie esigenze e preferenze: chi vuole i caricatori sull'addome e chi sul fianco, chi la radio sul petto e chi sulla schiena, chi scende in campo con il minimo possibile, chi invece preferisce avere un'attrezzatura completa di tutto (e di più, a volte!). Quindi, anche i sistemi di gibernaggio sono molti, e i più diffusi ultimamente sono quelli basati su sistemi modulari che permettano quindi di poter disporre esattamente tutti gli elementi nel modo più comodo. Vediamone alcuni a partire dai più semplici fino a quelli più completi.


Terminologia usata:

  • con il termine "tasca" intenderemo qualsiasi tipo di tasca, sacca, porta radio, porta caricatori, porta documenti, porta borraccie... insomma qualsiasi cosa che possa essere "agganciata" addosso per trasportare attrezzatura.
  • Attacchi ALICE (All-Purpose Lightweight Individual Carrying Equipment) sono quei "ganci" in metallo in uso fin dalla seconda guerra mondiale, nati per i cinturoni e poi usati anche per il resto del gibernaggio, oggi largamente in disuso a favore dei MOLLE (e di altri sistemi meno diffusi)
  • Attacchi MOLLE (MOdular Lightweight Load-carrying Equipment): sono le più diffuse oggi: fettucce di nylon a spaziatura standard nelle quali far passare le apposite "Linguette" di fissaggio presenti sulle tasche).

Cinturoni (con o senza spallacci)

Un semplice cinturone rigido (attacchi ALICE) e un cinturone imbottito con spallacci (attacchi MOLLE)

Il cinturone rappresenta il sistema più semplice per fissare le tasche.
Ovviamente ha una capacità molto limitata, distribuisce il peso tutto sui fianchi e "sballonzola" durante i movimenti e in corsa. Inoltre, strisciare o rotolare al suolo con un cinturone carico di tasche può essere impossibile... o perlomeno molto doloroso!

Per rendere più stabile il cinturone e distribuire il peso anche sulle spalle si possono aggiungere degli spallacci, che a loro volta possono essere semplici cinghie (più o meno imbottite) oppure essere dotate di ulteriori punti di aggancio per altre tasche, anche sulla schiena.

I cinturoni rigidi solitamente utilizzano i ganci ALICE per il fissaggio delle tasche, mentre quelli imbottiti con spallacci usano sempre il sistema MOLLE.

Quelli dotati di parte larga sulla schiena hanno anche una "maniglia" di stoffa sulla parte alta della schiena per "afferrare" l'operatore in casi di emergenza o come aiuto.


Chest Rig (o Interscapolare)

Un Chest Rig con tasche frontali fisse. Si nota la completa assenza di ulteriori punti di aggancio.

E' una variante del cinturone, che però distribuisce il peso solamente sulle spalle grazie agli spallacci che si incrociano dietro la schiena (da qui il nome di Interscapolare).

Ha le tasche concentrate solo sulla parte anteriore e laterale, lasciando completamente libera la schiena. Questo significa che non è possibile applicare direttamente una Camel Bag, però si possono indossare zaini normali e/o con Camel Bag, anche se può risultare difficile fissarli con le cinghie in vita per la sovrapposizione delle tasche del Chest Rig.

Solitamente le tasche sono fisse, e non permette quindi di variare la configurazione delle stesse.

Ha il vantaggio di essere molto leggero e di non tenere caldo d'estate, ma ovviamente la capacità di carico è molto ridotta anche rispetto al solo sistema di cinturone con spallacci.

 


Light Vest (o Combat Vest)

Un Light Vest modulare (si notano gli attacchi MOLLE) con una serie di tasche frontali e posteriori già applicate. Si nota anche l'apertura frontale con zip e ganci rapidi.

Ha una struttura a "gilet", e per indossarlo ha una apertura frontale centrale (solitamente con zip e/o ganci rapidi e/o velcro) e ha una regolazione laterale con stringhe per adattarlo alla larghezza dell'operatore nelle diverse condizioni (es. vestiario estivo o invernale). La base è di tessuto traforato, e questo permette una buona traspirazione estiva (anche se poi dipende da quante tasche vengono applicate!).

Sulla parte frontale sono posizionate tutte le tasche fisse oppure, nei modelli modulari, le serie di passanti MOLLE ai quali fissare le tasche nella configurazione preferita.

La parte posteriore è solitamente ricoperta di attacchi MOLLE, e quindi si può sfruttare per distribuire meglio l'equipaggiamento, tenendo sulla schiena, oltre al Camel Bag, anche quell'attrezzatura che possa non essere di immediato utilizzo in gioco (vestiario aggiuntivo, effetti personali, attrezzi per l'ASG, ecc.).

Molti Light Vest hanno una "maniglia" di stoffa sulla parte alta della schiena per "afferrare" l'operatore in casi di emergenza o come aiuto.


Tactical Vest (o più comunemente, in Italia, Tattico)

Un tattico: nella parte frontale è stato "riempito" di tasche, mentre la parte posteriore è ancora "nuda" e si vedono tutti gli attacchi MOLLE.

Si tratta di una versione "rinforzata" del Light Vest: infatti, invece di avere la base di tessuto traforato, solitamente è di tessuto rigido e imbottito. Chiaramente è molto meno traspirante, ma ha il vantaggio di non "deformarsi" sotto il peso dell'equipaggiamento fissato nelle tasche, e di essere ben saldo anche durante la corsa. Come il Light Vest ha solitamente una "maniglia" sulla parte alta della schiena per "afferrare" l'operatore in casi di emergenza o come aiuto.

Ovviamente la maggiore rigidità comporta anche un peso nettamente superiore.

Il Tattico non ha mai l'apertura frontale, va sempre "indossato" aprendolo su un lato e infilandolo dalla testa. Ha un sistema di regolazione laterale con velcro per adattarlo alla larghezza dell'operatore nelle diverse condizioni (es. vestiario estivo o invernale).

I modelli migliori hanno anche un sistema di "sgancio di sicurezza", collocato solitamente sul petto, che permette con un solo movimento "a strappo" di agire su un cavo d'acciaio che istantaneamente "libera" tutte le componenti del giubbotto, liberando di conseguenza anche chi lo porta. In ambito militare ciò è ovviamente utile se si finisce in acqua, o se qualcosa va a fuoco nell'equipaggiamento, oppure per liberare rapidamente un ferito e prestare le cure necessarie. Nel Softair ovviamente è quasi inutile... ma non si può mai sapere!


Body Armor (o Armor Vest)

Vista frontale e posteriore di un Body Armor "nudo" (ancora privo di tasche applicate, si vedono tutti i passanti MOLLE). Si notano le placche rigide.

E' una versione ancora più pesante del Tattico, in quanto "simula" i giubbotti con scomparti sul petto e sulla schiena per le piastre balistiche antiproiettile (S.A.P.I.), sostituite con semplici imbottiture o nei casi più "realistici" da piastre di materiale plastico. Alcuni modelli hanno persino delle piastre di copertura delle spalle.

Come il tattico, va sempre "indossato" aprendolo su un lato e infilandolo dalla testa. Ha un sistema di regolazione laterale con velcro per adattarlo alla larghezza dell'operatore nelle diverse condizioni (es. vestiario estivo o invernale).

Ovviamente, al di là del puro aspetto di "simulazione" ed estetico, questo tipo di giubbotto non aggiunge nessuna funzionalità rispetto al Tattico, aggiunge solo molto peso sull'operatore e ne limita ulteriormente alcuni tipo di movimento, essendo la schiena e il petto completamente "irrigiditi".

In conclusione, a meno di essere "puristi" della simulazione (e un po' masochisti!), per il Softair i Boby Armor sono completamente inutili!

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